Una delle solite ricerche shok da poco pubblicata sul “Journal of Strength and Conditioning Research” descrive un test in cui un gruppo di atleti che hanno iniziato a correre prima con 15 minuti di stretching e poi senza.

Sembra che nel primo caso la performance si riduca del 3.4% e le calorie consumate aumentino del 5% circa. La spiegazione suggerita è che sciogliendo i muscoli, che senza stretching sono più rigidi, questi non sono più molle efficienti, e perdono efficacia nel catturare e restituire l’energia libera nei balzi che si compie in corsa. Questa ricerca è interessante per quanto intende dimostrare: mostrare l’influenza nell’economicità di corsa della rigidità muscolare.

Cercare di trarne suggerimenti per la corsa però o pensare che possa rivoluzionare i comportamenti degli atleti, secondo me è sbagliato perchè:

  • alcune zone muscolari restano dormienti, fungono da balestra, è vero, però costringono altre zone a lavorare di più.
  • il vantaggio si può avere per brevi tratti di corsa lenta. A chi può interessare? In competizione distanze corte devono essere coperte velocemente. La corsa lenta va bene solo per lunghe distanze.
  • e gli infortuni?

Per approfondire

Di Abro

Un pensiero su “Lo stretching riduce l’economicità della corsa?”

Lascia un commento