Lunedì ho eseguito il test di Conconi. Le condizioni non erano le migliori. Raffiche di vento e un po’ di “traffico” per strada. Visto la giornata poco calda diversi podisti si sono messi in strada. Ho provato a rilevare gli intervalli ogni 100 m invece di 200 m. E’ una buona soluzione per la parte iniziale, ma forse nella parte finale l’intervallo va allungato. Il filtro dei dati non è stato semplice come nelle ultime due occasioni, visti gli inconvenienti. I risultati sono questi:
Velocità di soglia: 17.15 Km/h
Passo di soglia: 3’30” /Km
Frequenza cardiaca di soglia: 175.3 bpm
Devo ammettere che questo risultato mi ha sorpreso. Le due diverse grandezze vanno commentate in modo separato.
La velocità di soglia è nettamente migliorata rispetto a 20 giorni prima della maratona (era di 16.6Km/h). Mi attendevo un miglioramento per due motivi: l’effetto allenante della maratona di un mese fa e l’allenamento blando dell’ultimo mese, a causa caldo. Un aumento così consistente, però è un’ottima base di partenza in vista dell’autunno. Spero solo di salvare la forma quest’estate, in qualche maniera.
La frequenza cardiaca è aumentata davvero tanto. L’aumento è in linea con la tendenza da quandoho iniziato gli allenamenti, tuttavia potrebbe essere influenzato da due fattori: la temperatura esterna e il fisiologico impoverimento del sangue del periodo estivo. Quanto più la temperatura esterna è elevata, tanto il corpo ha la necessità di disperdere in maniera efficace il calore endogeno. A questo scopo, una maggiore quantità disangue viene dirottata negli strati più esterni, sottraendola ai muscoli (e alla digestione, c’è più sonnolenza dopo i pasti d’estate, vero?). All’inizio della primavera, poi, gli esiti delle mie analisi del sangue evidenziano un calo dell’emoglobina e dell’ematocrito. E’ un comportamento fisiologico, il sangue viene diluito in modo da essere più scorrevole ed ottemperare in maniera più efficace il suo compito (secondario) di scambiare il calore con l’esterno. Risultato: rispetto all’inverno sono necessari più battiti del cuore per portare nei muscoli una certa quantità di ossigeno. Nel test di Conconi l’uso della frequenza cardiaca è solo una stima indiretta del consumo di ossigeno. In linea teorica il test dovrebbe evidenziare un appiattimento del consumo di ossigeno rispetto alla velocità. Poichè la prima grandezza non è facilmente misurabile, si usa la frequenza cardiaca, alla quale è legato da una stretta relazione. Quando cambiano alcuni parametri (come per esempio la temperatura) questa relazione viene riscalata.
Posso ipotizzare, quindi, che a parità di condizioni, in un periodo più fresco dovrei avere più o meno lo stesso passo di soglia e una frequenza minore. Bisognerà attendere l’autunno per avere una conferma.