Ho passato un fine settimana all’ingrasso. Colpa delle castagne e della mia recente ed inaspettata vocazione pasticcera. Stamattina, se la bilancia non mi dava motivo di sorridere, il meteo invece, si. La temperatura è calata di qualche grado e l’aria è più secca. Giornata ideale, oggi, per correre, se non fosse il vento. Il programma prevedeva il test di Conconi. Come la scorsa volta, l’esecuzione e stata buona, la flessione della curva è evidente anche questa volta. Il risultato è leggermente migliore rispetto a due settimane fa:
Velocità di soglia: 17.9 Km/h
Passo di soglia: 3’22″ /Km
Frequenza cardiaca di soglia: 170 bpm
Questo risultato è pericoloso per la mia mente. Non voglio nemmeno riportare i valori che la toria prevederebbe per il ritmo gara. Ormai mi sono fissato in testa il mio obiettivo: tenere un passo da 4’30″/Km. Se raggiunto, mi permetterebbe di migliorare consistentemente il mio personale, e di non essere troppo stremato per la mezza di due settimane dopo, cui tengo tantissimo. Avrò tempo, il prossimo anno, per preparare per bene ad abbattere il muro delle 3 ore.
La prossima maratona di Venezia sarà molto importante anche dal punto di vista “metodologico”. Mai come in questa occasione ho monitorato con costanza la mia forma fisica e ho cercato di seguire un programma adattato alle mie caratteristiche e alle mie possibilità di allenamento. Il risultato sportivo mi servirà da verifica sia per le impostazioni degli allenamenti, sia per il metodo predittivo usato per il ritmo gara. Tentare il tutto per tutto a Venezia potrebbe voler dire perdere la possibilità di avere una verifica dell’esperienza maturata negli ultimi mesi.
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