L’allenamento intenso provoca disagi sia a livello muscolare, sia, più in generale, a tutto l’organismo. D’altra parte l’allenamento vuole proprio mettere in crisi alcune funzionalità per stimolare una risposta sovracompensativa. Ovviamente una serie di sollecitazioni troppo intense o troppo ravvicinate può provocare una crisi. Lo sforzo può essere talmente intenso da non lasciare all’organismo risorse per provocare l’adeguamento fisiologico ricercato. Dov’è il limite? Ci sono un sacco di parametri in gioco, tra questi grande importanza ha anche l’atteggiamento mentale.

Credo che (sopratutto per un amatore) lo sport debba avere come scopo anche salute e benessere. Tanto per essere precisi, avere le gambe indolenzite dopo una bella corsa, per me è salute e benessere. Essere sottopeso tanto da avere le difese immunitarie molto indebolite come i professionisti sciatori, ciclisti e corridori di lunghe distanze, non è salute e benessere. Farsi le pere di vitamine, amminoacidi ecc. quotidianamente per riuscire a stare in piedi il giorno dopo non è benessere e salute.

60 km in 3 giorni è una media normale per un buon maratoneta, ma è il doppio dei km che normalmente faccio io. Per questo non mi sorprende di aver famee al tempo stesso un po’ di nausea, di avere qualche linea di febbre e una leggera insonnia. Segnali di sovrallenamento. Per il mio caso il limite è questo.

Domani, a meno di sorprendenti recuperi, riposo.

Di Abro

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