Se alle 6.20 ci fosse stato questo tempaccio credo non sarei uscito dalla macchina. Invece cominciava ad albeggiare, il vento era calato rispetto a ieri e dopo 4 km mi sono tolto pure i guanti. Il passo era buono, migliore dell’ultimo lungo. Il lavoro di ieri, corto e veloce non mi ha appesantito come le ripetute da 500m fatte la vigilia dell’altro lungo. Procedevo con costanza alla media di 4’40″/km, che sarà, poi anche quella finale. Al “bosco di Mestre”, parco in cui faccio i lunghi hanno aperto un nuovo tratto, un anello di circa 1 Km che mi permette variare il percorso e sentirmi un po’ di meno un criceto in gabbia. Dopo un paio di ore comincia a fioccare. Nevischio fine e ghiacciato che non bagna. Nessun fastidio, per mezz’oretta era solamente una bella coreografia. Poi forse si è alzata la temperatura, la bora ha ripreso i livelli di ieri e tutto è diventato più complicato e fastidioso. Ho mantenuto il ritmo e alla fine, sotto la doccia calda resta solo la soddisfazione del lavoro svolto, soprattutto se si considera il terreno e le condizioni atmosferiche.
Continuando il confronto con il lungone fatto prima di Ve2010, oggi ho fatto una media più veloce di 10″ al km, con una frequenza cardiaca simile. Oggi, però è sempre rimasta costante, mentre a settembre c’era una legera deriva.