La saggezza popolare mette in guardia in mille modi chi festeggia qualcosa che sta per ottenere ma che ancora non ha stretto in mano: non cantare vittoria prima del tempo, non vendere la pelle dell’orso prima di averlo ammazzato, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, ecc. Mi verrebbe voglia di essere scaramantico e non dare troppo peso al test di oggi. La scaramanzia, però, mi appare come sinonimo di debolezza. Non nasconderò niente, quindi.

Prima della mezza di domenica avevo bisogno di un segno di fiducia, una conferma che l’obiettivo che mi pongo è alla portata. Oggi ho avuto quello che desideravo. Già ieri avevo in mente di fare un test sul ritmo gara (3’50″/Km) di 6,8 o 10 Km, da decidere in corsa in base alle sensazioni. Non volevo appesantirmi troppo ma non volevo nemmeno che il test fosse troppo blando. Dopo 600 m ero già sotto i 4’/Km. Ho capito che la giornata era buona. Mi sono trattenuto dal cercare velocità troppo elevate e mi sono adagiato al ritmo stabilito. Mi sentivo abbastanza a mio agio, ho avuto qualche difficoltà solamente nel cambio di ritmo in due cavalcavia e quando mi sono dovuto fermare per il passaggio di un trattore in una stradina stretta. La ruota posteriore era alta due metri e larga mezzo, non era il caso di rischiare.

Al Km 8 ho rallentato di poco, ma mi sentivo bene e ho pensato di tenere il ritmo fino alla fine dei 10.39 Km del percorso di allenamento. Avevo una motivazione speciale: quest’inverno quando mi allenavo con un compagno di squadra (crossista) molto molto forte, diceva che quando era in forma completava il giro in meno di 40 minuti. Il mio primato era 40’13”. Oggi ho fermato il Garmin a 39’41”! Media di 3’50″/Km, gli 8 Km centrali alla media di 3’46″/Km. Non so se sarei riuscito a tenere quel passo per altri 10 Km e rotti, ma non mi sentivo particolarmente provato, nonostante il progressivo di ieri. Ora so di poter tentare l’1h20′ domenica prossima. Sempre che ci siano condizioni ottimali come c’erano oggi.