Un’interessante intervista di Ryan Hall prima di Chicago, in cui parla del “faith-based training”. Per il mio modo di vedere, il ragazzo è francamente incomprensibile, e proprio per questo molto interessante. Il fatto di seguire metodi di allenamento non dettati da questioni tecnico-scientifiche ma da convinzioni religiose, a cui seguono buoni risultati, mi da modo di capire quanto è determinante l’aspetto mentale in maratona. Alcuni spunti:
- nella bibbia si narra di contadini che dedicavano al riposo un giorno su sette e una intera settimana dopo 7 settimane di lavoro. Lo stesso fa Ryan. Ogni 7 settimane ne passa una con corse rigeneranti.
- nella preparazione ha fatto per due volte 20x1Km a 3’/Km con 75″ di recupero a distanza di 4 settimane l’uno dall’altro
- ha aumentato il periodo di rifinitura a 2 settimane prima della maratona
- sostiene che 14 settimane tra 2 maratone siano sufficenti per poter fare una buona gara a Huston e qualificarsi per le olimpiadi di Londra
- spesso la lunghezza dei periodi di preparazione è sovrastimata