Per esigenze di tempo spesso divido i miei allenamenti in due sessioni giornaliere. Se potessi contare su più tempo libero a metà giornata farei volentierei allenamenti da 60,90 minuti. Quasi sempre, però, ho a disposizione solo 40 minuti. Per mantenere un buon chilometraggio non mi resta che fare dei km supplementri al mattino, prima di iniziare il lavoro.
Mi son sempre chiesto qual’è la differenza tra 30 km fatti tutti assieme e 20 fatti all’alba + 10 dopo 4 ore. Orlando Pizzolato suggerisce di aggiungere qualche km per avere lo stesso effetto sulla resistenza aerobica.
In questo articolo si raccontano i risultati di alcuni valori fisiologici ricavati su due gruppi di cavie. Entrambi i gruppi sono stati sottoposti ad un allenamento di 8 settimane che consisteva in 30′ di corsa al giorno (gruppo 1) e 3×10’minuti di corsa al giorno separati da 2 ore di riposo (gruppo 2). Il tutto per 5 gironi la settimana, Dopo 8 settimane i valori delle proteine che guidano l’aumento della vascolarizzazione erano molto vicine. I due gruppi risultavono allenati allo stesso modo (amento di velocità e di distanza coperta).
Sulla base di questi risultati, concludere che due lenti da 10 km in un giorno equivalgono e uno da 20 è azzardato. Noi siamo topi da laboratorio. La vascolarizzazione dei tessuti muscolari è solo uno dei parametri che influiscono sulla resistenza. Inoltre, per gli umani la corsa prevede impatti col terreno ben più pesanti da sopportare. Il recupero dai microtraumi dovuti alla corsa non si può paragonare a quello dei topi. Non è chiaro, poi, quale meccanismo energetico usino le cavie durante la loro performance.
Insomma, il dato dilaboratorio è interessante, ma deve concorrere assieme a molte altre valutazioni ed esperienze meno scientifiche all’idea che uno si può dare.