Domenica ho passato il traguardo di una maratona per la ventesima volta. Ho diversi motivi per essere soddisfatto: la giornata è stata splendida e i risultati di squadra e personali sono stati ottimi. La squadra si è classificata seconda nel campionato nazionale Bancari/Assicurativi. I circa 90 minuti che ci separano dai vincitori non lasciano spazio a recriminazioni. Troppo forti i bergamaschi. Viceversa aver preceduto di pochi minuti la terza squadra ci fa capire che la fortuna è stata dalla nostra parte. Ho fatto il mio personale, con 2h47’43”, 43° assoluto, 9° di categoria e primo nel campionato bancari/assicurativi. Visto il livello generale posso essere soddisfatto.
L’obiettivo era stare tra 2h45′ e 2h50′, ma le sensazioni fin dal mattino non erano quele ottimali. Mi son svegliato troppo presto e ho riposato un po’ a letto prima di uscire di casa verso le 5:15. Ho parcheggiato a qualche centinaio di metri dall’arrio e dopo aver attraversato a piedi il centro di Treviso (deserto e splendido come mai l’avevo visto) ho preso il treno delle 6:05 da Treviso. Poco prima delle 7 ero a Vittorio Veneto. La temperatura era sullo zero e tirava un vento gelido. Caffè, bagno, e quando appare il sole comincio a fare stretching e un po’ di movimenti. E’ molto piacevole, prima che arrivi la folla, godersi il calore dell’alba in solitudine.
Mi cambio nel parcheggio sotterraneo. Non c’è il sole a scaldare la pelle ma almeno c’è una sedia e non tira vento. Sono ancora indeciso se mettere le maniche lunghe o corte sotto la divisa. L’attesa prolungata mi ha un po’ raffreddato. Decido per le maniche lunghe, nonostante siano ben in pochi a correre coperti. Alla consegna sacche vedo i compagni di squadra. La tensione si scioglie. Ad ottobre, a Venezia ero partito in posizione migliore. Tra qualche chiacchiera con i compagni di squadra nella gabbia alle mie spalle perdo qualche fila. E’ un peccato perchè perdo l’opportunità di agganciare un gruppetto che per 25 km mi è stato di fronte a 200 metri. Si andava alla stessa velocità, però io ero al vento e loro in gruppo.
L’attesa è non lunga. Lo start arriva presto. La temperatura è buona e non c’è molto vento. Sono ancora un po’ infreddolito, ma so che mi riscalderò dopo qualche km. La partenza, in leggera discesa, è tranquilla. C’è un po’ di traffico e qualche strettoia. Dai primi km sento che non è una giornata speciale. Non riesco a stare sui 3’50″/Km, come era nelle mie migliori ipotesi. Trovo più confortevole un passo tra 3’52”-55″/Km. Recupero diversi atleti fino al km 8. D’ora in poi avrò un gruppetto costantemente a 200 metri. Proseguiamo sempre alla stessa velocità. Ogni tanto si stacca qualcuno e con tanta pazienza lo raggiungo. Ho qualche piccola recriminazione nel pensare come sarebbero cambiate le cose se fossi stato coperto in quel gruppo. C’è una brezza leggera che mi sembra spinga di lato, in parte contraria. Stare in gruppo in questo caso aveva più vantaggi psicologici che fisici. Però sicuramente poteva essere un buon vantaggio.
Nella piccola discesa di Conegliano faccio il km più veloce: 3’51″/Km. Riprendo con il mio ritmo. Passo la mezza in 1h22′. Sto benino ma non sono euforico. Comincio a pensare alla possibilità di accelerare. Fino ad ora la frequenza cardiaca è rimasta sotto controllo. Forse è il momento di portarla verso i 170 bpm. Ci provo passando il km 22 in 3’53″/Km ma sento subito un indolenzimento al gluteo sinistro. Mi fa parecchio male, anche se non mi rallenta. Capisco comunque che non è giornata per rischiare. Passo Ponte della Priula e il ponte sul piave. Sembra di essere in uno stadio. Tantissima gente, quasi tre minuti di brividi!
Il gruppo davanti a me comincia a sfaldarsi. Qualcuno cede di schianto e lo raggiungo in fretta. Gli altri si dividono in diversi gruppetti. Per un paio di km sento una bici che mi segue. Quando raggiungo il primo gruppetto mi si affianca e mi dice: “Bravo! Questi te li mangi tutti!”. E’ un anziano con la maglia dei bersaglieri. E’ stato un bel incoraggiamento. In effetti ho passato una decina di atleti in qualche centinaio di metri. In compenso mi supera la Gelsomino, che in quel momento è terza. Le donne sono partite da Vidor. Quella parte di tracciato dovrebbe essere più dura rispeto alla partenza da Vittorio Veneto. Poco dopo il km 30 vedo in mezzo alla strada una keniana che sta facendo stretching. E’ visibilmente sofferente.
Il passo medio dei primi 37 km è 3’56″/Km. Buono. Fino ad ora ho solo sorseggiato un po’ di acqua. Non ho sete. Dopo qualche sorso sento ancora qualche fitta al fegato, per cui ho preferito non insistere.
Al km 38 raggiungo un gruppetto di 4 atleti. Mi accodo. Mi sento mentalmente molto lucido. Ho un buon tempo quasi assicurato, vorrei provare a correre per la posizione. Il gruppetto viaggia a circa 4’/Km. Penso di accodarmi, riposare un paio di km e poi chiudere in progressione una volta arrivato a TV. Appena definisco questa strategia mi sento appesantire le gambe. Ho voglia di fermarmi e che tutto sia finito al più presto. Un paio di atleti rimontano, poi tocca a Francesca Marin accompagnata da un “gabbiano”. Sarebbero state due ottime occasioni per trovare un treno per l’arrivo. Vedendo il loro arrivo, comunque, il vantaggio non avrebbe superato i 20″, 40″. Insomma, sempre 2h47′ sarebbe stato.
Le mura di Treviso non arrivano più. Comincio a mollare. Mollo quel gruppetto. Qualcuno mi supera, qualche altro in difficoltà ben più grave della mia, lo supero io. Dal km 39 a 41 faccio 4’07”-08″-13″. L’ultimo km è dentro Treviso, quasi tutto in Pavè. C’è una collinetta che sembra il Marmolada e una discesa che sembra non finire mai. Però c’è un sacco di gente, sento un paio di atleti dietro di me e quindi mi impegno per chiudere in progressione, difendendo la mia posizione. Sono molto stanco ma soddisfatto. In quel momento ho l’impressione di aver attraversato una brutta crisi negli ultimi 4 km. In realtà, rileggendo i dati a casa, ci vedo un calo consistente, ma non esagerato. Ho perso 60″ in 5 Km, che costano 10 posizioni in generale, ma solo 1 di categoria. Niente di grave.
Considerato che le attese erano per un tempo tra 2h45′ e 2h50′ posso ritenermi soddisfatto. La condotta di gara è stata molto regolare. Niente da recriminare se non la partenza. La giornata non era delle migliori. Lo scarico delle ultime due settimane è andato bene, ma forse non ho digerito le ripetute da 1 Km del mercoledì. C’è stato anche qualche cattiva gestione alimentare. L’ultima settimana ho avuto una piccola impennata del peso e ho esagerato con i dolci (c’era un compleanno in famiglia).
Dopo un paio di fette di polenta con sopressa e formaggio, torno subito a casa. Non c’è tempo per i due podi, ho promesso di portare le bimbe alla sfilata dei carri di carnevale.