Nel lungo lento di ieri ho dovuto fare i conti col caldo e la sete. Sono partito alle 12:30. La giornata era splendida per chi passeggia, calda per chiha intenzione di correre per almeno 2 ore. Qualche nuvola che a tratti oscurava il sole e una brezza intermittente erano i soli a regalare qualche sollievo.
Per i primi 10 km la mia preoccupazione era rivolta sopratttutto al dolore agli ischio crurali. Poi ho cominciato a sentire tanta sete. Avevo una gran voglia di acqua e gelato …
La frequenza cardiaca non era bassa come mi aspettavo. Stavo faticando troppo per tenere i 4’30″/Km di media. Probabilmente il motivo era il caldo. Era mia intenzione accelerare dopo 20 km. Così ho provato a fare, ma dopo 2 km a 4’20/Km mi son trovato a camminare. Non l’ho propriamente deciso io, è che non ce la facevo più.
Ho camminato per 2-300 metri fino ad una fontanella. Non so se l’acqua era potabile o meno, ma mi son innondato la testa e ho bavuto abbondantemente.
Ho ripreso a corre con l’obbiettivo di tornare indietro nel più breve tempo possibile.Lo stomaco pieno di acqua sobbalzava aumentando il fastidio. Dopo un po’ mi son reso conto che la bevuta mi aveva giovato. I muscoli erano irrimediabilmente compromessi, ma almeno non stavo morendo di sete …
Concludo gli ultimi 8 km con un passo appena sotto 5’/Km. Ero abbastanza deluso inizialmente, ma col senno di poi, sono contento di essere arrivato all’obiettivo di 30 km, qualunque sia stata la velocità. Stare sulle gambe per due ore e mezza è sicuramente un buono stimolo.