Che fatica portare a casa questi 34 Km! Appena partito sembrava andare tutto bene, solo le gambe erano un po’ dure. Normale dopo 2 giorni di ripetute. Il sole e il caldo, però, mi preoccupavano, da subito sudavo molto, avrei rinunciato subito se non ci fosse stato un bel venticello che rinfrescava ogni tanto. Cerco quindi di limitarmi e tenere la frequenza cardiaca sotto i 150 bpm per più tempo possibile.
Nella prima parte su asfalto la gamba gira bene, un po’ più di fatica sullo sterrato.La sosta poco dopo il km 12 per fare la pipì riporta la media un po’ sopra i 4’30″/Km. Continua a questo passo fino al Km 20, quando decido di tornare sull’asfalto per la parte più veloce. L’idea è fare 10 Km a 4’15″/Km e poi cercare di aumentare ancora negli ultimi 4. I primi 10 Km vanno molto bene, al passo desiderato, ma sento che sta per arrivare l’ora del crollo. Ho una sete tremenda, sogno cascate d’acqua in cui tuffarmi e bibite gasate ghiacciate.
Dopo il km 30 rallento invece di accelerare. Ora l’obiettivo è dio portare a casa la distanza prevista. Vorrei fermarmi a 30 o 32 km, poi mi dico di non buttare via lo sforzo di 2 ore per non riuscire a tenere duro per altri 10 minuti. Trovo un compromesso: al Km 32 passo dove ho lasciato l’auto, prendo una borraccia di acqua e sali e faccio gli ultimi 2 Km bevendo. Difficile correre con mezzo litro di acqua in pancia.
Bene o male arrivo a 34, anche se tra la sosta per prendere l’acqua e gli ultimi due km lentissimi, porto la media complessiva da 4’27″/Km a 4’31″/Km. Va bene così, fino ad ora tutti gli allenamenti andavano troppo bene, ci vuole qualcosa per sollevare l’attenzione.
Nella parte veloce i due allenamenti si assomigliano molto, anche se nel finale ero più brillante 10 giorni fa. I 4 km in più sono stati molto lenti.