Esco sempre un po’ frastornato dalle maratone che corro. Mi ci vuole un po’ di tempo per capire come é andata. In questa occasione ancora di più. villaPisaniIl risultato cronometrico é stato deludente.

Qualsiasi risultato oltre le 2h45′ lo sarebbe stato. Però non mi sento deluso. E’ stata un’altra esperienza appagante sotto molti punti di vista. Fin dalla partenza: la corsetta di riscaldamento in una splendida mattinata di sole nel giardino di Villa Pisani(rigorosamente dopo aver ritirato il biglietto gratuito all’ingresso) vale l’alzataccia.

E’ una altra  particolarità che rende sempre più unica questa maratona. Viene voglia quasi di avventurarsi anche sanGiulianonel labirinto, ma magari un’altra volta …

La mia prima metà gara é stata molto molto bella. Un bel giro di gambe e ottime sensazioni. Sono stato sempre coperto e pensavo di aver fatto le scelte giuste. Il cuore restava basso e non c’erano segnali preoccupanti. Stare sotto le 2h40′ é apparso subito come quasi impossibile, visto che alla mezza ero a 1h20′, ma fino al km 35 ero convinto di poter migliorare il personale.
Dal centro di Mestre ho cominciatoarrivo2 a sentire che il passo non si allungava più come prima e perdevo efficenza. Per esperienza personale solo se si arriva al parco di San Giuliano sorridenti si può sperare di chiudere bene la maratona. Ogni asperità mi fa rallentare un pochino. Senza cavalcavia e ponti magari ora starei a commentare un personale afferrato con le unghie per pochi secondi. Ho percorso il tanto temuto ponte della libertà bene nella prima parte, troppo lento la seconda. Ho avuto la crisi più pesante nel tratto breve di sterrato prima dei ponti. Poi é comparsa Venezia e la sua magia che ogni anno mi strega e mi convince a tornare il prossimo anno. Ci provo ogni anno a cercare di spiegare il motivo per cui ci si innamora di una maratona corsa a Venezia. Quest’anno ci rinuncio …
Al giro di boa in Piazza San Marco (wow, sempre spettacolare!) vedo qualche atleta che mi precede, mi faccio coraggio e aumento un po’. Negarrivo1li ultimi 3 ponti vedo un atleta in grossa difficoltà, sebbene abbia 100 metri di vantaggio. Lo supero dopo l’ultimo ponte che praticamente é impiantato mentre io vado come fosse un 10 mila. Bellissima sensazione. A 50 metri dal traguardo vedo il crono a 2h45’50” e sprinto per star sotto le 2h46′. Credo di avercela fatta, poi avrò l’amara sorpresa dal tempo ufficale di averlo mancato di 3″. Nessun problema, solo questione di statistiche.
Concludo quindi in 2h46’03” ufficiali, 2h45’54” di real time. 35° sanGiuliano2in classifica generale, per categoria nella mia ultima apparizione negli SM35. Non é il tempo che volevo, non é il mio personale, ma é la mia migliore prestazione a Venezia, é comunque un buon tempo per un amatore quello che conta di più … mi sono divertito da matti!
Questa é la mia 24esima maratona in 12 anni, la settima consecutiva sotto le tre ore. Ho tanta voglia di rivincita e di riprovarci, ma so che la fretta é il primo nemico dei maratoneti. Per questi ultimi mesi dell’anno vorrei togliermi qualche soddisfazione in una mezza maratona, poi si riprende con la maratona di Treviso.

A breve l’analisi della mia gara.

Di admin

Un pensiero su “Venicemarathon 2015: la mia esperienza”

Lascia un commento