Concludo un’altra pagina della mia esperienza sportiva con la soddisfazione di aver corso una bella gara. Domenica si é conclusa sia l’annata agonistica che la  permanenza in categoria SM35. Il risultato cronometrico non é di quelli che fanno strabuzzare gli occhi, ma su questo percorso per me vale molto. Ho concluso la maratonina in 1h17’34”, ottavo in classifica generale e secondo di categoria. Mi é piaciuto come ho gestito la gara, sempre quasi al limite senza mai esagerare, sempre in recupero e mai superato neanche per un cambio. Sentivo le gambe girare bene, sia in ampiezza che in velocità. Ero pieno di energia. Le 4 settimane di preparazione e lo scarico hanno funzionato bene.

Partenza
Partenza

La salita, i “giri di boa”, i dislivelli di cavalcavia e i sottopassi si sono fatti decisamente sentire: ogni volta che guardavo il cronometro vedevo un passo più lento di 4″, 5″ di quanto mi sarei aspettato in base all’esperienza. A conferma di questa impressione il fatto di avere poco davanti il vincitore della gara dei 30 km (contemporanea alla maratonina). Mi ha preceduto di circa 100 metri fino al bivio situato a 14Km, quando lui ha deviato per il percorso lungo. Lo conosco “di fama” e conosco i suoi ritmi e i suoi tempi. Quindi nonostante fossi in linea col mio personale per i primi km ero consapevole di star facendo una bella gara.

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All’arrivo

Oltre alla salita, le maggiori difficoltà sono state il vento e la solitudine. Ho corso quasi sempre da solo. Al km 6 ho superato due atleti che per 10 minuti mi sono rimasti dietro a poca distanza. Poi mi son trovato in completa solitudine. Il gruppetto davanti aumetava poco alla volta il distacco. In alcune curve o incroci li perdevo dsi vista e dovevo un po’ indovinare la direzione. Ho continuato così per i primi 13 Km, con un obiettivo poco di fronte a me che mi motivava. Due di loro perdevono leggermente contatto con Edgardo Confessa (che vincerà la 30 Km e un altro atleta che ha continuato sulla mezza). Per i primi 13 km ho mantenuto un passo medio di 3’36″/Km.

I due km con passo più lento (3’40″/Km”) sono un km col 2% di salita e uno con un sottopasso subito seguito da inversione di marcia. Dopo il passaggio per il centro di Marano ho accusato un po’ di dolore alla parte destra del costato. Una cosa molto fastidiosa che aveva già pregiudicato la prestazioe di Marzo alla maratonina. Forse il passaggio per il centro e il “batti-cique” coi bambini mi ha un po’ scomposto. Fattostà che faccio un 3’43″/Km con la strada in leggera discesa per cercare di rilassare il busto. Per fortuna tutto passa. La velocità però non aumenta perché mi trovo di fronte a un km e mezzo al 2,5%, seguito da lunghi stradoni in leggera salita che mi lasciano al vento. Al km 17,5 passo due atleti che avevo in mirino da 10 km. La differenza di velocità é troppo elevata e li stacco subito. I km 19 e 20 sono quelli più abbordabili, con una pendenza di circa 0,9%. Faccio una media ancora molto buona: 3’38″/Km.

Gran finale! In una rotatoria in centro a Schio giro a destra e mi trovo di fronte 500 m al 2,5% che mi sembra il Mortirolo. Superato l’ostacolo ho ancora qualche incertezza nel zig-zaggare per le stradine del centro. Devo chiedere indicazioni agli addetti alla sicurezza, che forse non si rendono conto che con la poca lucidità che mi resta, senza nessuno davanti da seguire, faccio fatica a capire dove devo andare.

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Un ottimo risultato di squadra!

Entrare in uno stadio al termine di una gara é sempre molto emozionante, anche se non c’è l’ovazione del pubblico e se lo speaker nemmeno si accorge del mio arrivo. Dalle foto che ho potuto vedere del mio mezzo giro di pista devo riconoscere di aver concluso con un buon passo e una falcata senz’altro migliore di qualche tempo fa. Gli esercizi che ho fatto stanno dando buoni frutti.

Sono soddisfatto del tempo e mi fa piacere l’ottavo posto finale. La mancanza di atleti “top class” é dovuta alla concomitanza di altre manifestazioni e ad un montepremi non particolarmente remunerante. Nonostante ciò davanti a me avevo personaggi con personali da 1h10′ a 13′. Per curiosità ho provato a cercare i tempi che i sette arrivati prima di me hanno fatto di recente. Il primo arrivato ha un tempo di 10″ migliore che risale alla Cangrande Half Marathon di 15 giorni fa. Anche quella era una maratonina molto movimentata, certamente non da tempo. Per due di essi non ci sono tempi ufficiali sul sito della Fidal, mentre per gli altri quattro il il divario da maratonine recenti é di 2′ o 3′. Anche la prima nella gara femminile ha 3′ di differenza rispetto ad una gara di due settimane fa. Tirando le somme, quindi, penso che domenica scorsa avevo una condizione come minimo paragonabile a quella che un anno fa mi ha permesso di fare il mio personale in maratonina.

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Podio di categoria SM35

La buona organizzazione é stata ripagata da un elevato numero di iscrizioni. Le strade erano completamente chiuse e molto presidiate. Il percorso non é adatto per chi cerca il tempone, tuttavia é molto sfidante, piacevole e panoramico. C’è stato sicuramente qualche disagio. Il più fastidioso riguarda il fatto che due bagni alla partenza e due all’arrivo sono decisamente pochi per 800 persone. L’acqua per le docce gelata é una ottima idea per combattere l’affollamento negli spogliatoi e lo spreco, tuttavia in una giornata con temperatura massima di 8 gradi si rischia il congelamento. Infine ci vuole molta ironia nel mettere un pezzo di nastro di plastica bianco e rosso all’arrivo per il vincitore …

Dopo un paio di settimane di riposo riprenderò la preparazione per il debutto in maratona da SM40. Nel frattempo non mi annoierò di certo.

Di admin

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