Mercoledì scorso si sistemano un po’ di impegni e si apre un varco per correre la Mezza di Treviso, una maratonina che non sono riuscito a fare nelle prime due edizioni, ma che metto sempre in programma perchè capiterebbe giusta in preparazione della Venicemarathon.
Questa gara prende il posto dei 30 km a ritmo maratona che avevo in programma lunedì successivo. Meno km ma più veloci. Come ho raccontato qui, giovedì scorso ho fatto un allenamento sui ritmi da mezza maratona, che a causa del caldo autunno non sono quasi mai riuscito a toccare.
L’idea é di correrla a 3’40″/Km di media, per chiudere in 1h17′ basso. Non ho intenzione di spremermi per il personale, che tra l’altro sarebbe impossibile vista la mia condizione.
Al mattino arrivo presto, comincio con venti minuti di stretching dinamico, dopo aver cercato un posticino tranquillo, lontano dalla folla che un po’ alla volta stava arrivando. Fa freddo ma resto ben coperto. Ad un’ora dalla partenza riprendo con stretching ed esercizi, poi mi cambio e a mezz’ora dalla partenza faccio una corsetta di 15′.
Infine si parte, puntuali, sono in ottima posizione. Dopo essermi divincolato dalla folla mi rendo conto di essere troppo veloce e comicio a lasciar sfilare alcuni atleti. C’è un sacco di gente che va veloce oggi! Mi accorgo ben presto che qualcosa non va a livello addominale, ma le gambe girano bene e sono fiducioso di tenere fino alla fine. Dopo un paio di km lascio un folto gruppo per tenere la scia di un ragazzo che sta correndo con facilità a 3’35″/Km. Ci diamo il cambio in un paio di occasioni, fin che ce la faccio, poi ci riprendono altri tre atleti e facciamo gruppetto, fino al km 8, quando ho crampi intestinali e mi rendo conto che é necessaria ed urgente una sosta … Fino ad ora avevo un passo sotto i 3’40″/Km, cadenza superiore ai 90 ppm e frequenza cardiaca sui 170 bpm, nella norma. Il km 5, come si vede dal grafico é un po’ più lento e corrisponde al tratto all’interno del parco della sede della provincia di Treviso. Forse le curve ci hanno fatto rallentare o forse il percorso tortuoso ha ingannato il GPS.
Riparto e faccio i due km del ramo morto del sile un po’ più lentamente. Confrontandomi con altri sembra ch un po’ tutti abbiano rallentato in questo tratto. Forse non é semplicissimo. Prima di arrivare alla restera ho un nuovo attacco. Faccio un’ultima sosta prima di arrivare in zone troppo affollate. Stavolta perdo addirittura un minuto. Riparto e comincio a recuperare un po’ di posizioni.Quest’ultimo tratto é molto bello. E’ teatro di tante passeggiate in famiglia di qualche allenamento quando abitavo lungo il Sile. Oggi, però non riesco a godermelo.
Chiudo in rimonta a pochi secondi dalla Bernasconi, seconda donna, con un ultimo km in 3’27”. Passerò un pomeriggio tra il letto e il bagno. Peccato, potrebbe esserci stata una bella sorpresa cronometrica, tuttavia i segnali sono buoni.
Con un veloce calcolo stimo di aver perso circa 2 minuti con le soste. Garmin connect la pensa uguale, stimando un tempo in movimento di circa 1h16’46”. Un’altra 30ina di secondi dovrei averli perso nei 3 km tra l’ottavo e il dodicesimo quando ho dovuto rallentare per forza maggiore.Senza questi problemi potevo ottenere un buon risultato, che comunque sarebbe stato insufficente per un piazzamento a premio, vista la qualità dei partecipanti.