Quest’anno volevo tornare a correre i 10 km della Corritreviso. Mi piace quasi tutto di questa manifestazione. Il percorso é ondulato, per metà in pavè, in pieno centro storico. C’è sempre tanta gente lungo tutto il percorso.
Mi piace fare gli esercizi di riscaldamento guardando passare la gara delle donne e degli amatori over 50, che corrono prima. E’ una gara dalle caratteristiche opposte a quelle che apprezzo nella maratona. Solitamente dopo la mezza maratona primaverile affronto un periodo di velocizzazione e considero questa gara come un piccolo “saggio di fine corso” 🙂
Cerco di divertirmi e fare una bella tirata. Difficile pensare ad un piazzamento, visto che c’è sempre un sacco di gente (anche della mia età) che va molto molto forte. Difficile anche pensare di fare grandi tempi. La sera non é il momento a me più congeniale per correre.
Quest’anno sono stato fortemente condizionato dal gran caldo. Dopo quello che mi é successo alla Maratona di Treviso, l’imperativo é non farsi male ed evitare qualsiasi rischio od azzardo. Almeno fino ad agosto, quando farò un esame da cui dipenderà molto del mio futuro sportivo.
Le sensazioni in riscaldamento erano positive. Mi sentivo solo un po’ appesantito dalla giornata, ma le gambe erano agili e i piedi rimbalzavano bene nel pavè anche in salita. Quello che ha limitato i miei giri, però, é stato il caldo.
Sentivo un senso di soffocamento e di calore alla gola e alla testa e questo mi convinceva a non esagerare. Sono partito a metà gruppo per evitare la ressa iniziale. Ho potuto fare una gara sempre in paziente rimonta. Ho fatto l’ultimo giro (4 in totale) praticamente da solo, escludendo i doppiaggi. Dopo i primi due giri a 3’35″/Km di media ho rallentato a 3’39”-43″/Km negli ultimi due. Volevo chiudere in bellezza l’ultimo giro, ma ho comnciato a sentire qualche fastidio forse a causa dela litro d’acqua bevuto nell’ora precedente la gara. Ho sempre tenuto una frequenza cardiaca inferiore a 170 bpm, comprese le salite. Un impegno cardiaco a metà strada tra maratona e mezza. La cadenza era appena sotto i 180 ppm, 4-5 passi al minuto in meno della mezza di Bibione in maggio.
Concludo i 9920 metri dichiarati dall’organizzazione in 35’59” (passo medio 3’38″/Km, più o meno il passo della mezza maratona di Bibione). Anche se avessi avuto la testa libera da preoccupazioni e fossi stato determinato a fare il massimo non credo avrei migliorato molto questo tempo. Anzi, credo che con questo caldo avrei pagato ogni azzardo.
La sorpresa più bella della serata é stato trovare alla partenza il medico che si sta prendendo cura della mia salute. Anche lui appassionato podista. A volte il mondo é proprio piccolo … 🙂
Sono tornato a casa soddisfatto dopo una chiaccherata con gli altri due compagni di squadra presenti: Davide e Mattia. Non ho sofferto i classici disagi del post gara (mal di stomaco, inappetenza, dolori muscolari). Per questo ho solo ricordi positivi di questa serata.
Unico rimpianto: volevo arrivare a Treviso in bici. Abito a solo 8 km da piazza dei Signori e prendere l’auto per poi mettermi a correre mi sembrava scandaloso. Purtroppo, però, ero in ritardo ed avrei dovuto intavolare con la famiglia una lunga procedura di rassicurazioni. Anche se credo che non avrei corso pericoli pedalando di notte nelle piste ciclabili, bisogna anche rispettare le preoccupazioni di chi ci vuole bene.
Adesso? Riprendo i lunghi lenti, cercando di tenere l’abitudine di un allenamento veloce alla settimana. Proprio questa settimana sono tornato a superare i 100 km/settimana, che non raggiungevo da Febbraio.
Vedremo che succedrà ad Agosto. Il mio calendario é molto incerto. La Venicemarathon potrebbe anche saltare, non é un grosso problema. Quello che non deve saltare é la Trevisomarathon, a fine marzo, da portare a terminae anche camminando.