La maratona di Venezia di quest’anno é stata davvero unica. Entrerà nella storia e se ne parlerà per anni. Credo che le iscrizioni dall’estero aumenteranno per diversi anni. Mi spiace veramente non essere stato tra i 6000 arrivati. Pensavo fosse una rinuncia più difficile da sopportare, invece l’unico momento veramente difficile da sopportare é stato la domenica stessa, all’ora di partenza. Vedere approssimarsi all’ora dello sparo e rendermi conto di essere irrecuperabilmente lontano da Strà assomigliava ad un incubo che ogni tanto faccio davvero.
A volte penso che se avessi corso, ora mi starei lamentando del vento che ha vanificato mesi di lavoro, della tosse arrivata la settimana della maratona, del troppo caldo nel mese di ottobre e molto altro ancora. Se anche fossi stato in buona forma difficilmente sarei arrivato in meno di 2h50′ e probabilmente in più di 3h, quindi avrei sballato di brutto le mie medie e i miei piccoli record personali. Altro motivo per lamentarsi. La perenne insoddisfazione é sempre un sano stimolo, se non degenera in difetti di autostima. Mi rendo conto che rimpiangere troppo quello che poteva essere stato ha poco senso, meglio imparare da tutto ciò che ci succede, che sia piacevole o no. Quello che più mi spaventa non sono le occasioni sprecate, ma l’eventualità di non averne più, di occasioni.
Dopo i timidi tentativi di corsa della scorsa settimana, da martedì ho cercato di fare sul serio, rispettando la mia forma attuale e il criterio di progressività. Poichè per ora corro poco tempo, me ne rimane per fare almeno 15 minuti di stretching. Continuo a farlo anche alla sera, con doppia serie per ogni esercizio. Da questa settimana ho aggiunto anche esercizi di potenziamento per il core e per i quadricipiti. I suggerimenti che trovo in giro sono concordi nel preferire gli esercizi eccentrici e isometrici, e così sto facendo. Scongiurati (almeno per ora) problemi al menisco ed eliminati i blocchi articolari, l’attività fisica ora dovrebbe contrastare la tendinite e stimolare la guarigione. Al momento, quindi, non mi sto allenando. La corsa é la terapia. La posologia é limitata dal dolore, dalla stanchezza e dalla cautela. Lo stesso per l’intensità. Non devo andare troppo piano perchè lo stimolo deve essere abbastanza intenso, ma al tempo stesso non devo affaticare troppo i tendini. Al momento lo sterrato é ancora escluso.
Ecco la mia settimana:
Martedì: corsa lenta di 7 Km al passo medio di 4’52”, senza forzare. Nei primi Km sento qualche dolorino attorno al ginocchio e al quadricipite. Ho un appoggio insicuro nelle curve e nello sterrato (molto poco). Ho una cadenza molto bassa. Sono in difficoltà col fiato, frequenza cardiaca va in deriva da subito. Rientro dopo questa mezz’oretta per 15′ di stretching. Ne lpomeriggio lamento qualche fastidio e il solito senso di insicurezza nelle curve. L’appoggio salendo o scedendo le scale é un po’ insicuro. Riassunto: non sono molto rassicurato ma cerco di convincermi che in questo momento non corro perchè sono guarito, ma la corsa é una terapia. Dopo cena faccio la solita routine completa di stretching a cui aggiungo anche esercizi di rafforzamento del core e delle coscie.
Mercoledì: mi aspettavo di accusare lo sforzo di ieri ed ero pronto a ridurre il chilometraggio e dari allo stretching. Invece il fastidio sopra il ginocchio é durato poche centinaia di metri (forse per la partenza molto lenta?). In genere mi sono trovato più sicuro dell’appoggio e nel forzare l’andatura. Senza calcoli e programmi é uscito un progressivo, da 5’00″/Km a 4’25″/Km in 7 Km. Mi da fiducia il miglioramento della sintomatologia. sono a corto di fiato, é stato un allenamento abbastanza impegnativo. Alla fine qualche fastidio al ginocchio é tornato. Soliti 15′ di stretching sotto un caldo sole. Nel pomeriggio accuso minore “stanchezza” tendinea.
Giovedì: giornata festiva trascorsa in casa. Alla sera mi dedico alla solita routine di Stretching, core e qualche esercizio di squat per i quadricipiti.
Venerdì: prima uscita del mattino con l’ora legale: quanta luce! Finalmente un clima autunnale. Umido, fresco ma non freddo, tante foglie a terra e odore di funghi. A pranzo esco per una corsetta. Ho più tempo del previsto a disposizione e completo 11 Km con tanta fatica al passo medio di 4’49″/Km in progressione. Era dalla scorsa primavera che non correvo con la pioggia leggera: la condizione che preferisco e che più mi rilassa. E’ stata una oretta veramente rigenerante, completata da 15′ di stretching quando la pioggia ormai era terminata.
Domenica: al mattino, altra corsetta di 11 Km all’alba. Passo identico. Avevo gambe stanche e fiato corto. Cielo grigio e strade deserte. Alla sera faccio una buona sessione di stretching, core e quads. Chiudo la settimana con 36 Km.
Nel fine settimana ho in programma qualche seduta di allungamento e potenziamento muiscolare, come di prassi nell’ultimo mese.
Gli esercizi con la fitball per i quadricipiti che sto facendo sono: mezzo squat al muro e mezzo squat con la fitball in mano (nell’accovacciata, porto la fitball in avanti a braccia tese per bilanciare il peso e permettermi di tenere una posizione “seduta”). Non ho trovato video per quest’ultimo esercizio.