A due settimane dalla maratona solitamente faccio dei test per verificare il mio stato di forma. Dopo tanti anni, mi accorgo che non mi forniscono mai valori completamente inattesi. Servono poco il giorno della gara. Allora perchè continuo a farli? Forse é solo un modo per tenere occupata la mente quando l’attesa comincia a rendermi irrequieto. Non ho fatto la maratona autunnale, é da un anno che non ne corro una, il pensiero del giorno della gara mi assale molte volte al giorno e ho la necessità di dargli in pasto dati, grafici, proiezioni e predizioni.
Il secondo motivo per cui li faccio é perchè mi piace avere qualche dato da mettere in relazione con il risultato della maratona. Negli anni si può trarre delle conclusioni da tutto ciò.
Questa settimana, quindi, ho fatto il test di Yasso e il Conconi. Entrambi mi suggeriscono uno stato di forma simile a quello dello scorso anno. PEr la verità lo scorso anno nemmeno feci Yasso. Dopo il primo giro mollai di brutto perchè ero senza forze. Stavo covando un forte raffreddore. Se quest’anno voglio migliorarmi devo far bene gli ultimi 10 giorni, alimentazione compresa.
Ecco la mia settimana:
Lunedì: é il giorno del test di Yasso. Mi sento abbastanza riposato e in forza. L’ora abbondante di potenziamento di ieri non sembra avermi condizionato negativamente. La prima prova mi viene abbastanza lenta, non mi sono scaldato sufficientemente nonostante i 4 Km + 5 allunghi. Mi ci vuole sempre un po’ per prendere velocità. Successivamente prendo un ritmo molto costante, attorno ai 2’47” per gli 800 metri. Recupero con un giro di pista lento a sensazione, sempre più lento man mano che aumentano le prove. Il risultato é una media appena inferiore a 2’48”. La predizione direbbe 2h 47’47”, che non mi dispiacerebbe affatto. Non é il risultato a cui aspiravo prima della preparazione, ma col senno di poi mi sono reso conto che i problemi al ginocchio hanno condizionato troppo la forza e la velocità. E’ di gran lunga il peggior risultato del test nel mio storico. Però guardo il lato positivo: nell’autunno del 2016 in gara feci meglio di 2′ del risultato del test, un deludente 2’45”. questo tempo é tutt’ora il mio personale. Non posso contare sul test dello scorso anno, lo abortii dopo un giro Ero stanco e senza forze, il giorno dopo mi scoppiò un raffreddore che mi accompagnò fino alla maratona. Sarebbe stato interessante il confronto.
Martedì: oggi non corro. Un impegno familiare mi impedisce di correre prima del lavoro. A pranzo preferisco i 50′ di Yoga. Alla sera eseguo la solita routine di stretching per circa 30′.
Mercoledì: come mercoledì scorso vado allo stadio per 25′ di andature e balzi. Sono più tonico e riposato della scorsa settimana, anche se patisco un pochino la sosta di ieri. Nel fine settimana ho aggiornato il listone di esercizi ed andature. Ho aggiunto un esercizio per le caviglie, un po’ di balzi a piedi uniti nella sabbia del salto in lungo e gli affondi in avanti ed indietro. Dopo la maratona inserirò anche anche i balzi sulle gradinate dello stadio, ormai il ginocchio dovrebbe reggerle. Ne uscirà un programmino niente male … Tra andata e ritorno corro 8 Km alla media di 4’23″/Km. Al ritorno provo un allungo ma non mi sento a mio agio. Preferisco non farne più, per non aver problemi nell’allenamento di domani. La scorsa settimana ho un po’ patito i 10 allunghi quasi massimali, seppur brevi.
Giovedì: alle 8 faccio un prelievo per i periodici esami del sangue. Per questo motivo non posso fare colazione prima del medio che ho in programma oggi. Vado ancora in restèra, a Lughignano, esattamente dove la maratona lascerà l’asfalto per entrare nel tratto finale interamente dentro al parco del Sile. Faccio un po’ di riscaldamento con stretching dinamico. Inizio a correre con 3 Km lenti prima del medio, in cui cerco di stare sotto i 4’/Km. Sarebbero bastati 15 Km, ma ho bisogno di conferme e di fiducia. Terminerò con 21 Km a 3’51″/Km di media. Ho notato una grossa differenza di velocità tra i pochi tratti asfaltati e lo sterrato. Come ho notato la scorsa settimana, ci sono diversi tratti in cui il Garmin va a farfalle e mi segna una velocità troppo bassa o troppo alta. Questo mi servirà per non farmi prendere dal panico o dall’euforia in gara. La giornata é splendida, ma il vento mi disturba parecchio, soprattutto al ritorno. Le gambe girano bene, ho la stessa cadenza della scorsa settimana. Mi sento un po’ deboluccio, ma potrebbe essere normale visto il digiuno, il prelievo sanguigno e i 20 minuti di balzi d ieri. A metà strada prendo un gel, più che altro per testare la digeribilità in un momento di grande impegno. Arrivo piuttosto stanco , le gambe sono sfinite. Mi riposo un po’ al sole ma mi rendo conto che devo vestirmi e coprirmi le orecchie. Tira aria fredda. Sono soddisfatto, sono arrivato in fondo anche a questa preparazione. Ora relax, devo prendere tutto con fiducia senza stress.
Per la cronaca gli esami del sangue mi confermano il buon profilo ematico. Ho un record da festeggiare: ho il rapporto tra colesterolo HDL e totale minore di 1,9. Piccola ma importante, soddisfazione che ripaga gli sforzi quotidiani dal punto di vista alimentare.
Venerdì: mi sveglio presto e faccio una routine completa di esercizi di stretching, sdraiato sulla brina del mattino. Occupo il tempo che mi rimane con 10′ di camminata sulla corda. Buoni progressi. A pranzo esco con Loris per il test di Conconi. Il risultato é di una velocità di 16,6 Km/h (3’41″/Km) a 166 bpm. Una analisi più dettagliata del test si trova qui.
Sabato e domenica sono stato troppo impegnato o troppo stanco per trovare anche 5 minuti per qualche allungamento. Sto avendo un brusco calo di pesa. Mi capita quando sono in forma e calo i km. Dopo questa settimana di test, arrivo alla conclusione di essere in forma tanto quanto lo scorso anno. Sarà importantissima quest’ultima settimana. L’obiettivo del sub 2h50′ é alla portata ma non é affatto semplice.