La settimana inizia in pieno clima da coronavirus. Un po’ alla volta i provvedimenti presi dalla Regione e al lavoro hanno cambiato le mie abitudini, smontando i punti fermi su cui ero abituato ad ancorare le mie attività giornaliere. Alla fine dei conti ho scelto il periodo migliore per infortunarmi. Con le gare a rischio e orari e luoghi di allenamento da reinventare, sarebbe un grosso problema preparare una maratona con la giusta concentrazione. Vista la mia situazione ne aprofitto per fare un po’ elasticità mentale, cercando modi alternativi per allenarmi.

Lunedì era chiusa anche la piscina ed era troppo freddo e ventoso per fare una camminata in campagna. In pausa pranzo vagavo nelle corsie del Decathlon e di Cisalfa cercando degli spunti interessanti sugli ultimi articoli in saldo. Sono passato anche per il reparto Tennis, tanto per far comprendere quanto ero in paranoia. Alla sera ero così stufo e demoralizzato che ho fatto solo dello stretching senza esercizi di potenziamento. Non avevo forza. Avevo anche un appuntamento dal fisioterapista, rimandato pure quello. Sono 14 giorni che non mi vede e gli volevo chiedere se é normale che ci voglia più tempo del previsto per recuperare.

Martedì esco alle 7. Forse é normale sentire la caviglia un po’ bloccata dopo appena 15 minuti che mi sono alzato dal letto. Continuo a sentire rigidità sul collo, mentre il dolore dietro al malleolo é quasi sparito. In questo modo riesco a reggere bene la fase di sostegno. E’ già un passo avanti piuttosto importante, speriamo che sia effettivamente acquisito e non ricompaia domani. Dopo questa fase di riscaldamento riesco a correre abbastanza bene, controllando l’appoggio. Sento affaticarsi i polpacci solo dopo 8 Km e concludo al decimo. Passo di 4’42″/Km, portato a casa con tanta fatica e un cardio molto elevato.

Mercoledì replico la giornata precedente. Esco prima delle 7. 10 Km tra sterrato ben battuto e asfalto. Ho i soliti problemi nella dorsiflessione della caviglia destra, che sento sempre un po’ bloccata. Non sembra essere peggiorata rispetto a ieri e questo é positivo. La settimana scorsa ero abbastanza dolorante alla seconda uscita di fila. Il sostegno sulla caviglia destra sembra stabile. Mi porto dietro qualche fastidio saltuario ai lati del Tendine di Achille. Ho corso ancora una volta cercando di controllare l’appoggio. Quando sono fuori forma e cerco di aumentare il passo mi viene spontaneo allungare la falcata spostando l’appoggio sul tallone. Cerco di evitarlo e di concentrarmi su un impatto veloce ed elastico dell’avampiede. Mi ripeto che non sto lavorando per questa primavera, ma per il prossimo autunno.

Giovedì non corro. Mi sveglio troppo tardi per andare prima del lavoro. Alla sera sono sempre troppo stanco per uscire. Sento la caviglia stanca e non voglio esagerare. Faccio una nuova serie di esercizi di potenziamento generale a corpo libero.

Venerdì é un gran giorno. Ad un mese esatto dallo sblocco della caviglia, mi sembra di correre bene. L’articolazione mi sostiene e non sento le piccole fitte dietro il malleolo. Anche nel pomeriggio non sento dolori. Solo tanta stanchezza ai polpacci. Corro 13 Km alla media di 4’33″/Km. La frequenza cardiaca é elevata, da corsa media. La mia forma fisica é scaduta moltissimo.

Esco anche sabato mattina, sull’onda dell’entusiasmo. Corro 11 Km a 4’40″/Km. Sono parecchio stanco. Nel pomeriggio faccio 40′ di stretching, la solita routine.

Domenica stiamo cofinati in casa per la pioggia e la febbre di mia figlia. Passo una bella oretta di potenziamento generale assieme alle bambine. Facciamo gli esercizi assieme giocando un po’.

La bilancia mi é amica. Senza obiettivi che mi motivano non mi limito nel mangiare. Senza attività aerobica quotidiana non consumo quello che mangio. In realtà non sgarro più del solito. Il problema é che non riesco a stare in ipocalorica senza fare molta attività fisica.

Come raccontato nel post precedente, sto quadrando un po’ di cose. Trovo spiegazioni (probabili) a sensazioni e risultati degli ultimi tempi e nello stesso tempo le mie condizioni fisiche lentamente migliorano. Con questa configurazione di pensieri il mio atteggiamento vira all’ottimismo. Sto già pensando ad una programmazione di recupero dell’aerobicità, che potrebbe cominciare a metà marzo.

Dalla Trevisomarathon tutto tace, per ora. D’altra parte non potrebbero far altro che confermare la situazione di incertezza. Si parla già di possibile slittamento del referendum, figuriamoci una manifestazione sportiva. Comunque vada a me non cambia molto. Sto lavorando per l’autunno.

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