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Ho terminato il mio 2021 podistico nell’antivigilia di Natale, ad una manciata di km dal traguardo dei 3000 annui. Lo ritengo virtualmente centrato, checchè ne dica Strava.

Dopo 10 giorni di “riposo” ho ricominciato a correre da lunedì 3 gennaio. Vista l’impossibilità di correre la Trevisomarathon del 27 marzo, ho spostato il mio obiettivo nel tempo e nello spazio. Si passa alla settimana successiva, domenica 3 aprile, in una regione adiacente: l’Emilia Romagna. Vorrei correre la Maratona del Lamone, una gara dalla tradizione antica che, a quanto si sente, sembra organizzata bene e con grande passione.

Nello stesso giorno si corre anche la Milano Marathon. Ci sono diversi motivi per i quali non ho scelto la più popolare e partecipata corsa lombarda. In ordine più o meno di importanza: affollamento, scenografia, problemi logistici e di trasporto, clima, ospitalità, prezzo. Per quanto condizionata dalla pandemia, a Milano ci sarà un sacco di gente e oltre ai timori per il Covid, mi infastidisce avere a che fare con la folla e i percorsi obbligati. Ci saranno bagni liberi quando serve? Troverò uno spazio per fare riscaldamento? Nelle maratone affollate é più probabile trovare un gruppetto a cui agganciarti, però, visto come ho dovuto ridimensionare le mie ambizioni, i probabili compagni di gara aumentano. A Milano si passa per il Castello e il Duomo. Sicuramente é un passaggio spettacolare, ma per il resto ci sono solo grigi viali cittadini, senza nemmeno il supporto del pubblico. Sembra che negli anni scorsi gli automobilisti fossero arrabbiati e protestavano per la chiusura delle strade. Nei piccoli centri, invece, si respira quasi sempre un clima di accoglienza. Il rischio di caldo e afa potrebbe essere maggiore nei pressi della costa adriatica, in compenso confido sull’aria più pulita e, forse, maggiore ventilazione. Infine la questione prezzo/servizi. Al di là della somma, leggermente inferiore, mi fa piacere dare il mio contributo ad una piccola e storica associazione locale. Per quanto possa essere meno efficente rispetto ad RCS, mi piace pensare che i miei pochi euro non finiscano all’ufficio marketing, ma che contribuiscano a finanziare la grigliata dei volontari.

Tuttavia gli ultimi 2 anni ci hanno dimostrato che tra un mese qualsiasi cosa può cambiare. Se la pandemia mi liberasse il 27 marzo tornerei a Treviso. anche a metà marzo o a fine aprile ci potrebbero essere alternative da valutare in corsa.

La mia prima settima di preparazione non é andata un granchè bene. Forse ho peccato di presunzione pensando di poter riprendere dai carichi che avevo lasciarto a dicembre. La gradualità é sempre la strada maestra, a maggior ragione quando si invecchia.

Lunedì: corro 13 Km lenti a 4’40″/Km. Buona media, cadenza discreta, pensavo peggio. I 10 giorni di riposo non mi hanno tolto il fiato. Dopo cena mi stendo per mezz’ora di stretching.

Martedì: voglio risvegliare la velocità. Dopo un buon riscaldamento eseguo un po’ di andature con allungo finale. Mi sento ben pronto per l’allenamento. Corro10 i 400 metri alla media di 3’22″/Km. Recupero 2′ camminando. Faccio più fatica del previsto, non ho la stessa velocità di 20 giorni prima, ma questo potevo aspettarmelo. Forse ho speso troppo, in un momento in cui il corpo non era ancora pronto, perchè da quì in poi comincerò a sentire dei problemini.

Mercoledì: corro 18 Km a 4’49″/Km di media. Dopo circa 7/8 Km mi comincia far male il polpaccio dx. Dovrò fare anche una sosta per stretching e massaggio. Alla sera faccio stretching. Domani é festa, non riuscirò ad allenarmi, un po’ per dedidare più tempo alla famiglia, un po’ per pigrizia.

Venerdì: esco alle 13 a digiuno come ai vecchi tempi. Anche la velocità é simile ai vecchi tempi. Corro 17 Km di medio a 4’15″/Km. Leggermente di più e più veloce di quanto in programma, tanto sto bene. Sono contento anche di provare le nuove scarpe: Adidas Adios 6. Una sensazione di spinta fantastica che non so se sia effettiva o dipenda più dall’effetto placebo. In ogni caso decido di risparmiarle per le gare. I due Km in più rispetto a quanto programmato mi sono costati in un senso di stanchezza più accentuato. Mi facevano male entrambi gli avampiedi, come se avessi sbattuto i piedi nudi sul cemento. Può dipendere dalle scarpe nuove? Da valutare in futuro.

Il fine settimana passerà senza nemmeno qualche minuto per lo stretching. Sono mentalmente scarico.

Di admin

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