Il feeling con le Puma Deviate é buono, ma con loro ho ormai percorso già 500 km e si sono aperti un paio di buchi ai livelli della base dell’alluce. Ho un piede dalla pianta larga che mette a dura prova la tomaia delle scarpe nel punto in cui si piegano in fase di spinta. Se il foro non si apre di più e verrà contenuto dal “powertape” potrò usare la scarpa per altri 500 km. Tuttavia per non correre il rischio di trovarmi all’ultimo senza scarpe da gara, ho cercato una alternativa, che ho trovato nella New Balance FuelCell Propel v4. Arrivate martedì, ho atteso il primo lento per provarle.

La calzata non mi piace. E’ stretta nella pianta del piede e bassa attorno alla caviglia. Mi da la sensazione di perderla. Era successo lo stesso con la 1080, poi mi sono abituato. Probabilmente anche per l’avampiede é questione di tempo. Dovrà predere la forma del mio piede. Al momento, però, quando ci sono curve o terreno molto sconnesso non mi sento al sicuro. La gomma invece é molto buona. Non affonda come il Nitro di Puma. E’ meno morbida, però non é secca e il piede scappa via veloce da terra. L’appoggio é molto stabile, forse per la piastra di plastica a metà intersuola. L’impressione é che possa risparmiare qualche problema alla fascia plantare e all’alluce, che invece le Deviate stressano molto. Il prossimo test sarà in un allenamento a ritmo gara. Ripongo molta fiducia in questa scarpa. Le Puma Deviate sono un po’ estreme per la maratona. Mi sembra chiaro che le Propel hanno un appoggio più fermo e sicuro. Spero mi daranno la stessa sensazione di reattività delle Deviate e delle Adidas Adios.

Questa é la mia settimana corsa.

Lunedì: sono molto stanco e me ne accordo tardi, quando i km totali da fare per tornare a casa sono 13. Corro piano, con fatica e dolorino algluteo sinistro. Passo medio 5’09″/Km. Ho troppi impegni di lavoro per una sessione di potenziamento e stretching alla sera.

Martedì: esco tardi per una riunione di lavoro più presto del solito. Il sole scalda ma l’aria é fresca e soffia un bel venticello. Bel clima per un lento. Domani, però, se voglio fare ritmo gara devo uscire prima. La gamba va veloce, devo cercare di contenermi per non accelerare troppo. Il cardio é un po’ alto, ma in effetti fa abbastanza caldo. In conclusione: 15 Km @4’44″/Km. In serata scendo in giardino per un’ora di potenziamento. Dopo cena mezz’oretta di stretching.

Mercoledì: anche oggi devo uscire tardi. La temperatura é attorno ai 26°C. Il vento a tratti é sostenuto e se da un lato questo impone maggiore fatica nel mantenere il passo, dall’altro allieva la sensazione di caldo. Sento le gambe appesantite, forse dagli squat di ieri. Dopo poco più di 3 km parto per cercare il ritmo maratona. Mi ci vogliono un paio di km per trovare la sensazione di velocità e di sostenibilità che volevo avere. Nei primi 5 km mi sembra di non poter mantenere l’andatura per tutti i 15 km previsti, mentre negli ultimi 5 mi sento iin grado di continuare. Il ritmo é abbastanza costante. Le differenze che si vedono dei parziali risentono molto dei tratti a favore e contro vento e degli 800 metri circa di sterrato in totale. Allenamento positivo, completo la corsa media di 15 Km al passo di 4’13″/Km. Alla sera faccio mezz’ora di stretching.

Giovedì: esco alle 8 con le nuove Propel. Sarà l’effetto WOW o che sono buone scarpe, ma mi viene una buona media nonostante le gambe fossero abbastanza stanche. Corsa lenta di 16 Km a 4’45″/Km di media. Mi sono svegliato con un dolorino alla base dell’alluce destro e il metacarpo sinistro un po’ teso. Ho stressato i piedi ieri.

Venerdì: ho in programma 20 km di passo medio a 4’20″/Km. Ieri ho pensato molto se allungare a 30 km con un po’ di corsa lenta o se limitarmi ad un po’ di riscaldamento. Al mattino mi sento bene e quindi decido di azzardare i 30 km. Già dai primi km il passo é veloce e mi sento in forma. Sento il solito fastidio al gluteo sinistro, ma dopo un po’ so che passa. Rispetto a ieri é più caldo. C’è un un fiato di vento, che diventerà contrario soprattutto nella seconda parte dell’allenamento. Attendo i primi 10 km con pazienza e poi parto per il medio.

Considerata la facilità con ho corso la prima parte, mi aspettavo un cambio di ritmo evidente. Invece il Garmin misura una velocità ben lontana da quella desiderata. Subito penso ad un errore di colegamento coi satelliti per colpa del bosco in cui é immersa la ciclabile Treviso – Ostiglia. Dopo il primo km con un deludente 4’28” esco dalla ciclabile. Il sole é caldo, il vento non rinfresca molto. Ci vorrà ancora un paio di km per arrivare al passo in programma. Corro qualche km veloce, recupero lo svantaggio e mi metto in media, poi torno sullo sterrato e mi accorgo che tenere quel passo mi costa troppo. Temo di non arrivare alla fine.

Il percorso é difficile. In genere lo preferisco per i lenti senza una velocità obiettivo, perchè é vario e panoramico. Quando invece devo centrare una specifica velocità mi affido ad un circuito con superficie più veloce. Prendo un gel al km 15, senza sentirne il bisogno. Lo butto giù bene, anche se mi costa un innalzamento del cardio. Prendo un altro gel al km 23, quando sento la fatica assalirmi. Ho superato un tratto sterrato abbastanda difficile, sono affaticato, ma va giù bene lo stesso. Sento la necessità di bere, però. Ho tanta sete e cerco una strategia per passare ad una fontana. Arrivato al km 27 mi assale una botta di stanchezza e mi fermo all’ombra a rifiatare. C’è una fontana a 500 metri. Decido di completare il 18 km di medio alla fontana e bere. Mi rinfresco per 2′ e poi riparto. Passo il 20esimo km di medio ma preferisco mantere quel ritmo fino a casa. Mi fermo a 33 km, completando 23 Km di corsa media al passo di 4’23″/Km.

Settimana -5: quinta settimana con un volume attorno ai 100 km. Dopo la gara di domenica scorsa domina il ritmo specifico
Una foto dalla corsa non competitiva di domenica scorsa.

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