Diadora è una azienda che per gli sportivi trevigiani della mia età ha rappresentato un mito per un decennio abbondante. Alla fine del secolo si è trovata in progressiva difficoltà, culminata con la morte del fondatore Danieli. Due anni fa la Geox la salvò dal fallimento o trasferimento all’estero e aprì un nuovo outlet aziendare, più grande e fornito del precedente. Ci son passato sabato scorso, per caso. Mi son fatto attrarre dall’enorme scritta “Occasioni”. Ho dato un’occhiata alle scarpe, documentandomi prima sulla gamma delle scarpe per la corsa a piedi. Il modello che cercavo, delle A2 che corrisponderebbe più o meno alle Asics Speedstar, si chiamavano Samurai. Le cerco e ne trovo due: un 42 e un 40, il mio numero. Le provo, mi vanno bene, buone sensazioni. Sono scontate al 50%: costano 62 euro. Cerco eventuali anomalie che giustifichino lo sconto e mi accordo che l’inserto di plastica tra suola e tomaia che da rigidità alla scarpa è di colore rosso per la scarpa destra e nero per la sinistra. Non me ne può fregare di meno e le porto a casa. Oggi le ho provate per 8 km: sono molto soddisfatto. Probabilmente saranno le scarpe con cui correrà la maratona autunnale.

Di Abro

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