I trials USA di maratona di domani suscitano particolare interesse. Nel 2000 solo un atleta scendeva sotto le 2h14′. Quest’anno solo 13. Gli Stati Uniti stanno vivendo una rinascita della corsa su lunghe distanze.

Come ultimamente accade Ryan Hall si nasconde un po’. Meb Keflezighi rilascia diverse interviste (ecco 10 domande generiche sulla sua carriera e vita) E poi c’è la sorpresa Galen Rupp. Il 25enne dell’Oregon, capelli rossi, 180 cm per 63 Kg è allenato da una vecchia conoscenza della fondo americano: Alberto Salazar. Probabilmente molti lo ricorderanno per il leggendario 10 mila di Palo Alto (California) del primo maggio del 2010. La gara era stata disegnata per permettergli di battere i 27’13” del record detenuto da Keflezighi. Ce la fece per 3″, ma a sorpresa Chris Solinski lo sopravvanzò nell’allungo finale e fu il primo non africano a scendere sotto i 27′. La sua crescita è continuata con continui miglioramenti dei personali nelle distanze brevi. Il 2011 lo ha visto debuttare nella mezza maratona a New York facendogli segnare il terzo tempo USA di sempre: 1h00’30”. Dopo il settimo posto ai mondiali nei 10000, in settembre ha finalmente abbassato di ben 12″ il record USA dei 10Km: 26’48”!
Domani debutterà nella maratona, anche se si sta ancora valutando la convenienza della sua partecipazione. La federazione statunitense gli ha concesso la possibilità di partecipare ai trials nonostante non abbia un tempo in gara. I suoi debutti sono stati spesso sorprendenti, ma la maratona è decisamente diversa anche dalla mezza. Vedremo se l’esperienza del suo tecnico Salazar riuscirà a fargli affrontare la gara al ritmo giusto. Se dovesse arrivare tra i primi 3, a giugno avrebbe la possibilità (storica) di guadagnare l’accesso alle distanza più lunghe (5,10,42 Km). Sicuramente è una talento che gli Usa non avevano da un pezzo.
Altro pettorale da tenere d’occhio: Dathan Ritzenhein, anch’egli allenato da Salazar. A Pechino arrivò davanti a Ryan Hall, poi una serie di infortuni non gli consenti di avere grandi risultati, solo un ottavo posto a New York nel 2010. Si dice che finalmente sia guarito.
C’è anche l’incognita Mo Trafeh. Marocchino di nascita, statunitense di adozione, ha tempi strani e poco affidabili. Dicono sia un talento emergente.

In campo femminile c’è attenzione per ritorno di Kara Goucher dopo il parto.

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