Da sempre, nella storia dello sport, ci sono stati casi di atleti che per convenienza economica o sportiva hanno richiesto o accettato nazionalità diverse da quella di origine. Anche in Italia ciò avviene, basta pensare ai vari oriundi nel calcio qualche decina di anni fa fino a Rebellin, che fiutando la mancata convocazione ai mondiali di ciclismo ha cercato di spacciarsi per Argentino visto che un suo lontano parente era emigrato in sud america. A livello mondiale un tempo c’era la caccia alle ginnaste dell’est, ora ai corridori africani. Forse tutto ciò ha raggiunto il culmine con il Qatar. La facilità con cui si può ottenere la cittadinanza per meriti sportivi in uno staterello in cui clima e numerosità di popolazione    renderebbe impensabile la presenza di campioni dell’atletica, lo ha reso uno degli stati più medagliati nelle competizioni internazionali.
Per questo motivo fa veramente piacere leggere di Harun Abda, emigrato dall’Etipia. Da poco ha ricevuto il certificato di cittadinanza US. Le norme sportive nei casi di doppia cittadinanza, permettono agli atleti di sceglierne una e obbligano a rinunciare all’altra per sempre. Abda corre gli 800. Avrebbe il secondo miglior tempo in Etiopia e quindi un posto garantito per le Olimpiadi. Lo stesso tempo gli garantisce solo la quindicesima posizione negli Stati Uniti. Nonostante ciò ha scelto gli USA. Vuole partecipare ai Trials e guadagnarsi il biglietto aereo per Londra. E’ fuggito dall’Etiopia perchè faceva parte di una minoranza. A sei anni ha visto mettere in carcere il padre quando la parte politica avversa è andata al potere. Per sette anni non hanno saputo se era vivo o morto. Poi è scappato dalla prigione e con la famiglia hanno attraversato il confine con il Kenya. Non vuole indossare la maglia di quella nazione. Si sente americano, è grato a questo stato che gli ha dato libertà e opportunità. Per questo motivo non vuole scendere a compromessi.

La fuga dall’Etiopia, senza documenti ufficiali, e l’arrivo in Usa è stata una vera avventura. Se ora ai Trials riuscisse a guadanarsi il pass per le Olimpiadi scriverebbe un fantastico finale.

Di Abro

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