Ryan Hall e Meb Keflezighi dal punto di vista mediatico sono i due più importanti maratoneti degli USA. Entrambi sembrano attraversare un periodo di svolta nella loro carriera. Il primo, domenica scorsa, è tornato alle competizioni con una mezza maratona in Costarica. L’ultima sua gara è stata la maratona olimpica dello scroso Agosto (ritiro al km 10), mentre l’ultima gara terminata sono stati i Trial di Huston nel gennaio 2012.
Ha vinto ma senza reali avversari alla sua altezza. Il tempo di 1h04′ è discreto per le potenzialità che ha dimostrato di avere in passato. In un tweet ha dettodi aver chiesto ad una macchina dell’organizzazione di fare il passo del suo record nazionale nei primi 3 km e che dopo ha pagato parecchio la stanchezza.
Insomma, non è ancora ai suoi livelli, non è più andato in Africa da Renato Canova e ancora non rinuncia a dare spettacolo a discapito dei risultati. L’incredibile tempo di Boston 2011 sembra essere l’apice inavvicinabile della sua carriera. L’equilibrio necessario per affrontare i carichi di lavoro a cui era abituato sembra molto lontano. Si dedicherà solo a esibizioni senza reali competitors?
Storia diversa per Meb Keflezighi. L’apice della sua carriera è arrivato quando era maturo. Il quarto posto alla maratona olimpica di Londra è stato un otttimo risultato e l’ennesima NY marathon di novembre scorso doveva essere un momento celebrativo. L’uragano Sandy non l’ha permesso, è saltata (per fortuna, visti gli incidenti) anche la maratona primaverile (Boston) per un infortunio e questa settimana ha comunicato che lascerà la dura vita in quota ai Mammoth Lakes per trasferirsi nella sua “città natale” San Diego (domenica corre la mezza).
Probabilmnte una scelta di vita, a favore della famiglia. Ha due bimbe ormai grandi. Le prossime olimpiadi sono molto lontane e l’età si fa sentire.