In questa settimana ho sentito la fatica come non mai durante questa preparazione. Ho raggiunto i 140 km in 5 giorni, ma soprattutto ho fatto 3 allenamenti bigiornalieri dal lunedì al mercoledì. E’ da tanto che non facevo due allenamenti al giorno e ho perso l’abitudine alla corsa appena sveglio e al recupero veloce.
Ho trascorso il fine settimana in balia di attacchi di fame, stimolati dagli avanzi di dolci della festa di compleanno di mia figlia e dalla contemporanea fine del carnevale. Ci sono momenti in cui perdo il controllo e e non riesco a fermarmi dal mangiare. Questo capita soprattutto dopo settimane in cui ho percorso molti km. Sarebbe interessante capirne il motivo. Forse non mangio a sufficenza dopo gli allenamenti più pesanti, oppure mi manca qualche macronutriente, oppure mangio, ma mangio male. La bilancia del lunedì mattina sancisce il superamento dei 64 kg, cosa che non capitava dal 5 ottobre scorso. Quello che mi preoccupa maggiormente non é l’aumento del peso, lo perderò in fretta, piuttosto è lo stato di malessere e la consapevolezza che più cado in queste “tentazioni” e più é difficile liberarsene.
Come accennavo in precedenza, questa settimana ho raggiunto il massimo chilometraggio di questa preparazione. Non era in programma fare ben 140 km, ma mi ha dato una mano la disponibilità di tre mattine consecutive. La velocità ne ha risentito. Mancano i lavori anaerobici (in rosa), mentre il ritmo specifico e il supporto aerobico sono simili alla settimana scorsa. Posso ritenermi soddisfatto.
Nel grafico del carico di allnamento qui sotto ho comparato la preparazione della Maratona di Venezia dello scorso ottobre (riquadro rosso) e quella attualmente in corso (riquadro blu).
Per Venezia l’allenamento era stato decisamente più impegnativo per diversi motivi: venivo da 5 settimane di lavori aerobici praticamente nulli, condizioni ambientali molto più sfavorevoli (caldo), maggiore chilometraggio settimanale.
La differenza si vede nell’area viola (il carico di allenamento, in pratica l’impegno cardio-circolatorio), ben più grassa tra settembre ed ottobre. Un’altra differenza si vede anche nell’area grigia (bilancio tra stress e forma fisica). A settembre avevo “toccato il fondo”. Infatti ricordo che era difficile pensare di fare una maratonina a 4’15″/Km di media. Però lo scarico ebbe successo e mi presentai a Strà in buona forma. Quest’anno spero di arrivarci ancora più scarico. Tutto dipende dalle prossime tre delicatissime settimane.
Ecco cosa é successo questa settimana:
Lunedì: per tre giorni sono svincolato dall’impegno mattutino con le bambine, che sono a casa da scuola. Ne aprofitto per fare una breve sessione di 10 km a passo lento (4’31″/Km) appena sveglio. E’ da tanto che non corro al mattino presto. Faccio molta fatica.
All’ora di pranzo, faccio subito l’allenamento più impegnativo della settimana, i 25 Km a ritmo gara. Allungo a 3 km il riscaldamento, un po’ più del solito perchè sento che il fiato non si rompe. I primi km vanno abbastanza bene, anche se sento le gambe stanche e non riesco a prendere il ritmo col fiato. Mi sento contratto all’altezza del diaframma. Penso sia per colpa di quello che ho mangiato ieri. La media complessiva é quella a programma: 3’45″/Km. Quindi l’allenamento é andato a buon fine. Tuttavia dopo i primi 15 km ho fatto molta più fatica a tenere il ritmo. Ciò nonostante la frequenza cardiaca é diminuita. Che significa? Se fossi stato al 35esimo di una maratona potrebbe sembra il classico “muro”. Cioè é finita la benzina e il motore va più piano. In questo caso non avevo questa sensazione da mancanza di energia. Ero proprio stanco muscolarmente. Forse il “furto di sangue” di altri organi (digestione?). O forse l’allenamento mattutino mi ha stancato.
Martedì: come il giorno precedente, all’alba percorro 10 km al passo medio di 4’17″/Km. A pranzo vado in pista per correre 10 ripetute sui 200 m. Sono lentissimo, molto imballato.
Mercoledì: ultimo giorno di allenamento prima di colazione. Allungo il chilometraggio a 18 km, con passo quasi identico al giorno prima: 4’18″/Km. Alle 12 esco per un medio di 13 Km a 3’50″/Km. Tanta fatica ancora.
Giovedì: é la giornata “facile” della settimana. Un solo allenamento, un lento di 16 Km in piacevole compagnia di due compagni di squadra. Un bel sole, una bella giornata, nonostante le gambe siano ancora imballate. Passo medio 4’06″/Km. Dopo mezz’oretta comincio a sciogliermi.
Venerdì: ho l’occasione di correre al mattino, 90 minuti liberi. Vorrei fare un bel medio toccando anche il ritmo gara. Purtroppo piove e tira vento, la maggior parte del percorso é su sterrato, divenuto fangoso e scivoloso. Per di più é na ciclabile con diversi “cancelli” contro l’accesso delle auto che costringono a rallentare. Non riesco a far di meglio di 18 km a 3’56″/Km. Va bene così. Adesso ripso per due giorni
La settimana prossima si comincia a tagliare decisamente il volume totale. Siamo già alla rifinitura. La tensione comincia a salire e i pensieri vanno alla gara. E’ un momento delicato ma anche molto bello, in cui l’esperienza conta molto. Bisogna avere fiducia nelle proprie possibilità e non cercare riscontri ad ogni allenamento. Fa solo sprecare energia. Fino a questa settimana potevo dare tutto quello che avevo, adesso bisogna risparmiare.