Più passa il tempo e più mi rendo conto della fortuna di riuscire ad essere in salute sulla linea di partenza di una maratona. Non é per niente scontato. Quest’anno non ho avuto intoppi. Neanche un’influenza, neanche alle bambine, gli allenamenti sono andati bene e non ho patito infortuni.
Finalmente domenica vedrò che tempo si riesce a cavar fuori.
Il grafico dei km ha un picco nella settimana -11, interrotto da uno scarso chilometraggio per due settimane per le festività natalizie. La progressione successiva é stata piuttosto costante fino ad un massimo di 140 km in 5 giorni a 3 settimane dalla maratona.Ho fatto una buona preparazione del supporto anaerobico (color rosa) che ha toccato quasi 30 km nella settimana -8, in contemporanea a 3 settimane di “introduzione” al ritmo specifico (-8, -7, -6). Quest’ultimo é stato pesantemente allenato nelle 3 settimane successive, con un vuolume tra 35 e 40 km, per poi dimezzarsi nelle ultime due. A grandi linee la preparazione é stata buona.
Questo il grafico del carico delle ultime 3 maratone.
La preparazione per le due Trevisomarathon sono grossolanamente molto simili. Quest’anno ho fatto 140 km in più nelle 9 settimane, portando il totale a 770. Non é male. Il passo medio é molto più veloce: 3:’58″/Km contro i 4’14″/Km. Ho fatto un carico molto più elevato per preparare Venezia, ma venivo da 5 settimane di stop ed ero molto lento.
Questi sono i dettagli dell’ultima settimana:
Lunedì: dopo 3 Km di riscaldamento mi metto a ritmo gara per altri 8 (media 3’43″/Km). Sento un po’ la ruggine dei due giorni di stop.
Martedì: ho provato la routine di riscaldamento, in modo che mi risulti facile il giorno della gara. Ho aggiunto un po’ di skip, corsa calciata e balzi. Subito dopo ho percorso 3 km circa al passo da mezza maratona (3’35″/Km di media circa).
Mercoledì: classico allenamento da mercoledì prima della gara. Per 5 volte alterno 1 Km a passo gara (ottimista, 3’41″/Km) e 1 Km lento (4’04″/Km). Per paura di essere troppo lento qualche km mi é venuto un po’ troppo veloce. Come ieri ho ancora una sensazione di stanchezza ai quadricipiti, e la difficoltà a prendere il ritmo col respiro. A parte questo mi sento pieno di energia.
Giovedì: oggi toccava un allenamento simile a quello di martedì. Il tempo però non era favorevole: tanto vento e pioggia. Sicuramente avrei preso un po’ di freddo a fare esercizi quasi da fermo. Non era il caso di rischiare, per cui l’unico allenamento odierno é stata la mezzoretta di stretching serale a casa.
Venerdì: 11 Km totale. Provo il ritmo gara dopo 4 km di riscaldamento, cercando du posizionarmi attorno ai 3’45″/Km. Noto un po’ di difficoltà a prendere il respiro giusto e una frequenza cardiaca leggermente più alta di quello che mi attenderei.
Domenica devo mettere da parte il desiderio di stafare e dare il giusto premio a tanti mesi di buoni allenamenti. Dovro essere prudente ed evitare quello che non posso permettermi
Tra i più importanti motivi per cui mi piace correre c’è il silenzio. Silenzio esteriore perchè spesso ho la fortuna di correre in luoghi isolati e non trafficati. Silenzio interiore perchè la fatica spegne pensieri e preoccupazioni. A volte capita che il silenzio interiore mi fa vivere il “qui ed ora” con più consapevolezza. A volte mi estranea dalla realtà e non mi rendo conto del tempo che passa. Sono entrambe sensazioni piacevoli.
Il silenzio é anche il mio modo di interpretare la maratona. Posso pensare a tutta la tattica che voglio, ma il passo giusto nasce appena mi sveglio il giorno della gara. Ogni volta che cerco di imporre i tempi che vorrei creo solo rumore inutile.
In fondo quello che voglio e di cui ho bisogno ce l’ho già. L’ho costruito con gli allenamenti. Le parole non servono più. Nel silenzio le gambe trovano il loro ritmo.
All I ever wanted
All I ever needed
Is here in my arms
Words are very unnecessary
Enjoy the Silence!