Mancano 8 giorni alla Bavisela, è ora di tirar le somme. Il carico di allenamento, dopo la maratona di Treviso è stato importante, grazie soprattutto ai due lunghi. Purtroppo sono stati fatti un po’ troppo tardi, ma meglio tardi che mai. Il livello di forma (area blu del grafico) è ai massimi livelli dell’anno, mentre lo stress accumulato (linea rossa) ha toccato picchi che toccai anche 10 giorni prima di Treviso. Livello già sperimentato, quindi.

La frequenza cardiaca a riposo è piuttosto alta rispetto al solito, sintomo (previsto) di stanchezza. Per questo motivo l’ultima settimana sarà un po’ più leggera di quanto programmato.

Per quanto riguarda il peso, pur non notando accumuli di grasso, non calo più. Ho l’impressione che le coscie siano aumentate di volume. L’interno coscia ora tende a sfiorarsi durante la corsa, cosa che non mi succedeva da quando giocavo a calcio. Questi sono i primi risultati del cambio di alimentazione. Ho deciso di evitare le magre colazioni e gli allenamenti in condizione sistematica di digiuno. Stresso il fisico durante il giorno e a cena mi abbuffo. Probabile che il mio corpo non avesse energia sufficente per consolidare l’allenamento aumentando la massa magra e che l’abbuffata della sera venisse utilizzata per rimpinguare le riserve di glicogeno e grassi. Ora cerco di mangiare anche proteine al mattino e a pranzo. Devo dire che il risultato vale qualche chiletto in più.

Con un’ultima settimana tranquilla mi aspetto di arrivare a domenica in condizione nettamente migliore rispetto a Treviso. Ciò non significa automaticamente un tempo migliore, anche se non nego che l’obbiettivo è questo. Ci sono però delle incognite. Per la prima volta affronterò una maratona con saliscendi importanti e al caldo di maggio. Il giorno prima sarò in giro per il Friuli con famiglia ed amici, non sarà una vigilia fisicamente rilassante. Ci sono anche degli aspetti favorevoli. Tanto per cominciare, non ci dovrebbe essere grande folla alla partenza. Solo nell’ultima parte dovrei raggiungere i partecipanti alla mezza particolarmente lenti. Ma per allora il gruppo dovrebbe essere sgranato. L’evento, poi, mi coinvolge emotivamente. C’è una grande partecipazione di compagni di squadra e di colleghi di lavoro da tutta europa. Se indirizzato correttamente, lo stimolo emotivo può essere molto positivo.

Le sensazioni, riassumendo, sono tutto sommato positive, nonostante il senso di stanchezza e minore confidenza con la velocità. Ho fiducia, però devo contenere l’ottimismo per evitare di andare oltre i miei limiti, come successo a Treviso.

Di Abro

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